martedì 3 ottobre 2017

Piccoli limoni gialli - Kajsa Ingemarsson

Nel giro di poche ore Agnes vede il suo mondo andare in pezzi: il suo capo tenta goffamente di molestarla e, vistosi respinto, la licenzia. Rientrando a casa frustrata e amareggiata viene accolta, anziché dall'abbraccio consolatorio del fidanzato, dalla notizia che lui ha deciso di lasciarla. E un'altra brutta sorpresa è in arrivo dai genitori... Ce n'è di che chiudersi in casa a compiangersi. E invece Agnes non vuole darsi per vinta e, superato l'iniziale sconforto, cerca di riprendere in mano la propria vita accettando la proposta di un amico: aprire insieme un piccolo ristorante che profonda nell'inverno svedese profumi e sapori del Mediterraneo e di quei Piccoli limoni gialli che diventeranno la loro insegna. I due investono tutte le loro energie e i risparmi nella nuova avventura... Ma sarà la scelta giusta? Riuscirà Agnes a riscattarsi e magari a ritrovare l'amore?

Curiosità per questo libro, da amante dei libri nordici, anche se di nordico prediligo i thriller, attiranto anche dal titolo che prometteva bene. Ho sentimenti contrastanti rispetto a questo libro, che di nordico non ha molto, non si percepisce l'ambientazione svedese, anche se la storia aveva molte potenzialità, ma in molti frangenti risulta troppo melensa per i miei gusti.
Agnes classica persona a cui capitano di tutti i colori, a iniziare dal tentato stupro e perdita del lavoro  per finire con il tradimento del fidanzato e la perdita del lavoro dei genitori e quant'altro che è un pò un clichè. La storia prosegue tra alti e bassi con parti interessanti e altre melense, con parti in cui si capisce che i gusti musicali di Agnes sono un pò discutibili, visto che considera Pink Floyd e Led Zeppelin pessima musica. La parte finale invece è decisamente piacevole.
Senza infamia e senza lode
Voto 2,5/5

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